sabato 30 ottobre 2010

Crema di zucca allo zenzero

Giornata di sole! E già solo questo, oggi, mi rende felice... è fantastico camminare per strada e nonostante il cappotto (mmh mmh, già tirato fuori ahimè!!) venire accecati dal bagliore di queste giornate... certo se consideriamo che siamo al volgere di ottobre e che presto uscendo di casa avremo il naso rosso e faremo la nuvoletta solo con il respiro...  urge quindi fare il pieno di energia vitale in modo da scongiurare raffreddori ed influenze tipiche della stagione fredda. Intanto io mi avvantaggio;-) e cerco di portare in tavola cibi carichi di colore come zucca, uovo sodo e prezzemolo... per me un'infusione di benessere!!!  
La zucca ci viene in aiuto... ci protegge soprattutto perchè grazie alla sua dolcezza, coccola il nostro stomaco il quale si rilassa immediatamente!!! E quanta necessità abbiamo noi di questo relax lo sappiamo tutti!!!  Questo però non significa "allora se è così mangiamo dolci e biscotti che il nostro stomaco ci ringrazierà!!?!!" tutt'altro... stiamo parlando di un altro tipo di dolcezza eh? Furbetti;-)
E parlando di coccole e dolcezza cosa meglio di una bella crema che tra l'altro, (dettaglio non indifferente quando non ho molto tempo), è una dei miei "risolvi cena" preferito. 10 minuti di impegno, e altrettanti 10 di soddisfazione finale!
L'uovo sodo la completa da un punto di vista nutrizionale e oltretutto... ci stà a meraviglia, mentre lo zenzero con la sua piccantezza mi piace da impazzire!!

CREMA DI ZUCCA ALLO ZENZERO

INGREDIENTI per 4 persone:
  • 1 kg. di polpa di zucca
  • 4 uova
  • 50 ml. di olio EVO
  • 1 cucchiaio di zenzero
  • 1 cucchiaio di prezzemolo tritato
  • sale q.b.
PREPARAZIONE:
Fate rassodare le uova in un pentolino colmo d'acqua.
Tagliate la zucca a cubotti e cuocete al vapore per circa 10 minuti. Quando saranno cotti, unite un bicchiere d'acqua di cottura, lo zenzero, il sale e frullate il tutto versando l'olio a filo fino ad ottenere una crema vellutata; regolate di sale (se necessario). 
Servite la crema accompagnata dalle uova sode, spolverate di prezzemolo.

sabato 23 ottobre 2010

Tarte Tatin alle cipolle e uvetta


L'autunno per me è il periodo ideale per dedicarmi alla cucina, un po' perchè la temperatura fuori è scesa parecchio e accendere il forno diventa piuttosto piacevole:-), un po' perchè mi viene più appetito, ergo più voglia di mangiare qualcosa di buono... risultato... "prepariamo qualcosina di particolare và e diamo un senso a questa giornata";-). La cosa che più mi piace però è ritrovare tra le pile di libri sparse per casa, i miei preferiti... pieni di linguette segnalibro colorate... (mi riprometto sempre di provare le ricette più interessanti!!) e dai quali rubo qualche idea sfiziosa... il più delle volte poi faccio di testa mia! Stravolgo le dosi, sostituisco ingredienti, aggiungo... tolgo, embè che c'è di male?
Ho deciso quindi di fare una tarte Tatin, e poi, visto che ho un libro dedicato interamente  alle tante versioni possibili...vogliamo usarlo?? Magari ne viene fuori qualcosa di speciale no?
... Mah... sapete una cosa, che la tarte Tatin nasca da una distrazione in cucina, stento ancora a crederlo!! Perchè allora tutte le volte che mi distraggo io (e la cosa capita molto facilmente;-)) è un vero disastro???!!! Puntualmente brucio qualcosa in forno oppure abbondo con il sale... grrrrrr... comunque sia, difficilmente riesco a recuperare la situazione:-( E invece che ti fanno stè due sorelline? Un'invenzione geniale... la torta rovesciata che, oltre al fatto di essere squisita, è anche di aspetto molto raffinato, che non guasta.
Vi racconto brevemente questa storiella curiosa che arriva dalla Francia... ma se vi annoia passate oltre eh?... non mi offendo mica dai! E poi sarò breve... (anche se questa cosa mi è alquanto difficile!!!)... per prima cosa la tarte Tatin nasce in versione dolce, con le mele appunto e prende il nome dalle inventrici: le sorelle Tatin. Dicevo... le due sorelle gestivano un albergo... una delle due aveva infornato delle mele per i suoi ospiti dimenticandosi di aggiungere l'impasto.
Grazie all'idea dell'altra sorella tentò di recuperare la situazione aggiungendo alle mele ormai caramellate il cosiddetto "impasto matto" a base di farina, burro e uova. Come andò a finire è cosa nota!  Tanto successo è stato motivo di interesse e la ricetta è oggi rivisitata in mille modi e naturalmente le versioni salate sono innumerevoli.
Questa è la mia. Fatta con cipolle di Tropea (il meglio del meglio) e azzardata con l'aggiunta di uvetta per accentuarne la sua dolcezza. A noi è piaciuta moltissimo e tra un boccone e un altro parlavamo già di come inventarla la prossima volta! Una mania.


TARTE TATIN ALLE CIPOLLE E UVETTA

INGREDIENTI:
per una tortiera del diametro di 22/24 cm.
  • 4 cipolle di Tropea
  • 50 gr. di uvetta
  • 1 cucchiaio di aceto balsamico
  • 1 cucchiaio di zucchero di canna
  • 3 cucchiai di olio EVO
  • sale e pepe q.b.
Pasta matta:
  • 250 gr. di farina semi integrale (tipo 1)
  • 100 gr. di acqua gasata
  • 50 gr. di olio EVO (5 cucchiai circa)
  • 1 cucchiaino di sale fino
  • 1 cucchiaio di erbe tritate (timo, salvia, prezzemolo, maggiorana, etc.)
PREPARAZIONE:
Mettete a bagno l'uvetta nell'acqua tiepida per farla rinvenire. 
Pasta matta: inserite nella ciotola della planetaria tutti gli ingredienti e impastate usando la "foglia", se necessario unite ancora un po' di acqua. Appena si sarà formata una palla liscia e soda, avvolgetela nella pellicola e fatela riposare trenta minuti.
Affettate le cipolle e fatele sudare in una padella con l'olio per una quindicina di minuti (se necessario aggiungete qualche cucchiaio di acqua), dopodiché aggiungete l'uvetta e l'aceto balsamico. Fate restringere qualche minuto e regolate di sale e pepe. 
A questo punto stendete la pasta matta dello spessore di circa 3/4 millimetri e ricavate un disco della misura della tortiera.
Cospargete la tortiera (foderata con carta forno) con lo zucchero, stendete le cipolle e copritele con la pasta matta, chiudendo bene i bordi. Spennellate la superficie con olio EVO.
Infornate a 180/190° per circa 25/30 minuti. Terminata la cottura, capovolgetela su di una gratella e fatela intiepidire prima di degustarla.

lunedì 18 ottobre 2010

Banana bread



Che ci crediate oppure no, quello che vedete in foto, è il terzo Banana Bread che sforno da una decina di giorni a questa parte... Slurp!... In casa non ne possono più... e gli amici in questi casi beneficiano di qualche fettina extra;-)  ... E mentre scrivo il post, naturalmente, sto addentandone una bella fettona... :-) tanto per restare in tema... e riuscire ad esprimere al meglio lo stupore che ho provato (e che continuo e continuo a provare) nell'assaggiare per la prima volta questa semplice delizia!!! 
Non sò se capita anche a Voi ma io vado un po' a periodi... ci sono giorni che metto in borsa una banana ogni mattina come spuntino da portare in ufficio, altri che mi dimentico quasi di averle comprate... sigh!! Bene, adesso saprò che si trasformeranno magicamente in un'ottima colazione!!!!!
Un giusto tributo a queste povere banane che spesso giacciono in cucina dimenticate dal mondo... solo perchè di un colorino non più molto invitante. Ed è proprio in questo momento che daranno il meglio di sè... Ormai per me è una mania e ogni scusa è buona per preparare il Banana Bread... mi piace anche il suo nome, tanto Americano!! Infatti non richiede traduzione...
Tutti lo conoscono, tutti lo provano a fare... Il Banana Bread piace! Spopola su molti blog... non immaginavo... Chissà?? Sarà perchè si prepara in un attimo o forse perché le banane sono amatissime... ma è davvero uno dei dolci che ho visto proposti in mille ricette ed anche in più varianti (quella con gocce di cioccolato fondente ad esempio, che sicuramente è eccezionale!!!).
Amando molto la cucina americana, non poteva mancare tra le mie ricette a Lei dedicate.
Ho voluto provarci anch'io insomma... a tirar fuori una "mia" versione, cercando di adattarla ai miei gusti e alle mie "esigenze",  che mi vedono molto attenta al consumo di grassi animali... (e poi, ad esser  sincera con Voi... a me il sapore del burro non piace proprio!!! Ughhh).

BANANA BREAD

INGREDIENTI:
  • 250 gr. Farina semi integrale
  • 100/120 gr. di zucchero di canna
  • ½ cucchiaino di sale
  • ½ cucchiaino di cannella
  • ½ cucchiaino di noce moscata
  • 1 cucchiaino di cremor tartaro
  • 50 gr. noci (tostate e a pezzetti)
  • 3 banane mature
  • 2 cucchiai latte di soia (o altro latte vegetale)
  • 2 uova bio
  • 60 ml. di olio di riso (oppure di semi o vinacciolo)
  • ½ tazzina di caffè
PREPARAZIONE:
Versate e miscelate in una ciotola tutti gli ingredienti secchi.  In un'altra ciotola riducete in purea le banane (aiutandovi con una forchetta), quindi aggiungete il latte, le uova leggermente sbattute, l'olio ed il caffè espresso. Versate gli ingredienti liquidi nella ciotola con quelli secchi e miscelateli senza amalgamarli bene, in modo da non lavorare troppo il composto (altrimenti risulterà duro e gommoso). Rivestite uno stampo da plumcake con carta forno ed infornate in forno già caldo a  190° per 55’. Lasciate riposare 5' prima di sformare. Adagiate il banana bread su una griglia a raffreddare.

Idea golosa: servitelo tiepido spalmato con formaggio fresco cremoso!!!

 

giovedì 14 ottobre 2010

Bavarese di pesche al Moscato


E passiamo un po' a qualcosina di dolce, morbidoso e... cremoso, valà! Che, dobbiamo riconoscere, cambia musica alle nostre giornate... se poi ci mettiamo questo freddo che negli ultimi giorni si fà sempre più insistente, la voglia di tirarsi un po' sù il morale è cosa ovvia e legittima, non pensate anche Voi?? ;-) Proprio stamattina appena sveglia, buttando gli occhi (ancora moooolto assonnati) fuori dalla mia finestra, non distinguevo quasi la strada, i giardini di fronte dei vicini, gli alberelli tutt'intorno (che solitamente mi fanno compagnia per un pezzetto quando vado a lavoro, tutti fieri e di un meraviglioso colore verde brillante!! ehm...certo però in questi ultimi giorni un po' più giallini del solito direi...)... nulla... solo una nebbiolina pronta a ricordarmi che le giornate ora saranno più fredde ed umide e che è tempo di tirar fuori i maglioncini di lana!!
Direte quindi voi... "che c'entra ora la nebbia con la bavarese qui sotto?!???" C'entra c'entra.... se non mi sbrigo a pubblicare oggi il post dovrò attendere (mi sà) il prossimo anno!!! Eh nò è? Tutta sta fatica! Pubblico pubblico, di corsaaaa! Chissà, magari in giro per l'Italia si trova ancora qualche pesca buona e qualcuno bisognoso ancora di un po' di estate (io tanto!!!!) avrà voglia di prepararsela... magari in una giornata come quella di oggi!! Porterà il sole e l'estate in casa, questo è certo!
Dunque... un po' laboriosa lo è, ma se dovete far colpo su qualche Amica ;-) o semplicemente per far felici i vostri familiari (hai detto niente!!!)... avrete grandi soddisfazioni:-)


BAVARESE DI PESCHE AL MOSCATO

INGREDIENTI per una tortiera da 20/22 cm.:
  • n° 4 pesche gialle
  • 1/2 litro di Moscato
  • 1 cucchiaio di zucchero di canna
  • 6 gr. di gelatina in fogli
Per la bavarese:
  • 250 ml. di latte
  • 3 tuorli
  • 80 gr. di zucchero
  • 4 gr. di gelatina in fogli
  • 200 ml. di panna
Per il biscotto:
  • 75 gr. di burro
  • 75 gr. di cioccolato fondente
  • 40 gr. di farina 00
  • 1 uovo
  • 2 tuorli
  • 75 gr. di zucchero di canna
PREPARAZIONE:
Biscotto
Montate l'uovo e i tuorli con lo zucchero utilizzando le fruste. Fondete il cioccolato con il burro (a bagnomaria o al microonde) e aggiungetelo alle uova montate. Unite poi la farina setacciata e amalgamate con una spatola. Stendete il composto in uno stampo a cerniera foderato di carta forno e cuocete il biscotto a 180° per 10/12 minuti.
Gelatina al Moscato
Versate in una casseruola il Moscato, lo zucchero e le pesche (sbucciate e denocciolate) e fate cuocere per una decina di minuti. Quando saranno cotte, scolatele e frullatele con 4 gr. di gelatina precedentemente ammorbidita in acqua fredda. Fate ridurre sul fuoco il Moscato per 10 minuti, filtratelo, tenetene da parte 1/2 bicchiere e aggiungete al resto 4 gr. di gelatina ammorbidita.
Bavarese
Fate ammorbidire la gelatina in acqua fredda. Sbattete i tuorli con lo zucchero e nel frattempo scaldate in un pentolino il latte. Unitelo poco per volta ai tuorli, mescolando continuamente. Rimettete tutto nel pentolino e poi sul fuoco; cuocete fino a quando la bavarese velerà il cucchiaio (83°). A quel punto toglietela dal fuoco, incorporate la gelatina, unitela alla purea di pesche e fate raffreddare. Montate quindi la panna ed incorporatela delicatamente.
Riprendete lo stampo con il biscotto al cioccolato ed inumidite bene (con un pennellino) la superficie con il Moscato che avete tenuto da parte; versateci (direttamente nello stampo) sopra la mousse di pesche e in ultimo la gelatina al Moscato. Conservate in frigorifero per almeno 3/4 ore. Sformate la bavarese e servite.

mercoledì 6 ottobre 2010

Risotto alla zucca e toma d'alpeggio


Zucca??? Si aprano le danze!!! Preparatevi a vedervela propinata in tutte le "salse", perchè dove c'è Zucca c'è Gioia, dove c'è Gioia c'è Bontà e dove c'è Bontà c'è Gusto.... oddio non riesco a fermarmi!!! 

Finalmente in Risotto! Mamma quanto mi piace... così cremoso e profumato. Questa volta me lo sono proprio gustato... non ho fatto altro che sedermi a tavola e godermelo!! Infatti tanta squisitezza non è farina del mio sacco... il cultore del riso in famiglia è il mio bel consorte... io ogni tanto gli cedo felicemente il posto tra i fornelli... perchè lui sì che sa fare un Risotto a regola d'arte!!!???!!! E poi vi dirò, mi piace guardarlo mentre cucina per me!! Non potete neanche immaginare l'impegno che ci mette affinchè tutto sia speciale... Risultato?: è venuto un Amore, perfetto!!! ... perchè SEMBRA facile mettersi lì, di buona volontà, con tutti gli ingredienti, scelti con cura e sistemati sul piano della cucina, pronti ad essere trasformati, (con un po' di calma però!), in un primo piatto che tutto il mondo ci invidia!!! Perchè sì, dài, lo sanno tutti!!!!! Il Risotto è orgoglio nazionale, un Nostro patrimonio, e solo noi italiani sappiamo bene quanta dedizione ci vuole per crearne uno perfetto, ASSOLUTO appunto. Ma come dicevo... sembra facile...;-)... poche volte (fatta eccezione per i ristoranti più esclusivi e blasonati della mia zona) sono riuscita a mangiarne uno "fatto a dovere" a casa di qualche conoscente o amico... il più delle volte il risultato era un riso bollito unito ad un qualche ingrediente, oppure un piatto che si preparava praticamente da sè, in pentola a pressione!!! Eresia!!! No pentola a pressione: 1° regola!
Non me ne volete però!!! Io sono una di quelle che con la pentola a pressione ci cucina di tutto, penso bisognerebbe santificare l'inventore!! (ammetto di farci spesso il mio riso integrale) ma il Risotto proprio NO...., ci sono delle regole per prepararlo e forse vale la pena di seguirle... il risultato sarà eccellente, da ristorante stellato;-)
Quello che vedete in foto, come vi dicevo, è preparato con la regina di stagione: la Zucca, per la quale nutro un amore incondizionato... cremosa e vivace, dolce e rilassante. Con la toma d'alpeggio ha dato il meglio di sè!!!!


Vi parlavo di Regole!!!... ecco il nostro modus operandi...
(Mi scuso in anticipo con Voi che leggete se ho utilizzato un tono un po' didattico e forse.... presuntuosetto!!! Ma qui stiamo parlando di roba seria!!!!!!! Eh?)

IL RISOTTO ASSOLUTO
Occorre ricordare prima di tutto che un Risotto è un riso prima tostato in casseruola (senza grassi) e poi portato a cottura con brodo. In tutti gli altri casi si tratta di un riso e non di un Risotto. 

Il brodo
Un buon brodo deve essere preparato con le classiche verdure (sedano, carota e cipolla) e gli scarti dell’ingrediente principale che si userà nel Risotto, che può essere carne, pesce o verdure. Andrà coperto con acqua fredda leggermente salata e lasciato sobbollire per circa un’oretta.
Il soffritto
Una delle regole base prevede che il riso non debba mai essere fatto tostare con la cipolla cruda unita ad un grasso (olio o burro), altrimenti il riso tosterebbe e la cipolla brucerebbe; diversamente la cipolla “suderebbe” e il riso non tosterebbe; in tal caso comincerebbe a cuocere e non diventerebbe Risotto ma rimarrebbe riso. La cipolla, lo scalogno o i porri, andranno tritati finemente (in modo da non sentirsi sotto i denti ma solo insaporire e dare corpo al Risotto). Andranno stufati a parte in un pentolino antiaderente con un filo d’olio e 3/4 cucchiai di acqua per 10/15 minuti. 
La tostatura
Tostare il riso serve a chiudere i pori e a formare una crosticina attorno ai chicchi per aumentarne la tenuta in cottura: se si salta questo passaggio, a cottura ultimata otterremo un riso che sembrerà bollito, quindi non un Risotto. La tostatura andrà fatta ad alta temperatura in una casseruola già calda e senza grassi, continuando a mescolare il riso per un paio di minuti. Dopodiché andrà sfumato con del vino (se previsto dalla ricetta). Il vino andrà fatto precedentemente sobbollire per circa 2/3 minuti per far evaporare l’alcol, principale causa del leggero retrogusto amaro. Inoltre, unito caldo al riso, evita lo shock termico che potrebbe rompere i chicchi.
La cottura

Dopo la tostatura andranno aggiunti un paio di mestoli di brodo caldo, andrà unito il soffritto e lasciato assorbire. Si porterà a cottura, continuando a mescolare e ad unire il brodo (diminuendo sempre più la dose per evitare che il riso arrivi a cottura troppo brodoso). Gli ingredienti della ricetta andranno aggiunti tenendo conto del tempo (o residuo di tempo) di cottura che riceveranno nel Risotto. La cosa importante sarà unirli nè troppo presto, onde evitare la perdita di consistenza e di sapore, nè troppo tardi, poiché non cuocerebbero. Si regolerà di sale verso fine cottura.
La mantecatura
La mantecatura conferirà al risotto una consistenza morbida “all’onda”, oltre che lucentezza e sapore.
Il Risotto andrà tolto dal fuoco e si potrà incorporare (senza abusare) il burro freddo (circa 15 gr. ogni 150 gr. di riso, secondo i gusti) o l’olio (questo dipende dalla ricetta); se previsto andrà unito a questo punto il formaggio grattugiato. Si mescolerà bene e si coprirà la casseruola lasciando riposare il Risotto per qualche minuto prima di impiattarlo.
Il risultato sarà ASSOLUTO!
 


RISOTTO ALLA ZUCCA E TOMA D'ALPEGGIO

INGREDIENTI per 4 persone:
  • 300 gr. di riso Carnaroli
  • 100 gr. di toma
  • 300 gr. di zucca (già pulita)
  • 1 scalogno
  • olio EVO q.b.
  • sale q.b.
per il brodo:
  • 1 carota
  • 1 costola di sedano
  • 1 cipolla piccola
  • scarti della zucca
  • 1 rametto di salvia 
Per la preparazione seguite le regole del Risotto Assoluto avendo cura in questo caso di cuocere la zucca a vapore, frullarla ed aggiungerla al Risotto cinque minuti prima del termine della cottura.
La toma verrà utilizzata per la mantecatura finale.
 
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